Paesi Visitati - Canada

Perchè in Canada?

Il mio rapporto con il Canada nasce a Londra nel 1963 in occasione del Congresso MondialeBaha’i. Conobbi Marilyn un ragazza Canadese che veniva da Regina nel Saskachewan che mi raccontò un po’ della loro vita in quella parte del paese. Rimasi affascinato dal solo immaginare la bellezza di quelle distese di grano e poi di neve, di queste casette sparse nella prateria con i loro fumaioli e da una natura sterminata non inquinata, l’uso degli sci per andare da una parte dall’altra.

Mi mantenni in corrispondenza con Marilyn Campbell, mi mandò molte diapositive che in parte vi ripropongo qui allegate.

Poi vi fu un secondo momento che mi collegò al Canada. Quando lavoravo in Zambia nel 1967 conobbi molti insegnati e volontari che insegnavano nelle scuole di alcune cittadine dello Zambia. Erano persone speciali che dedicavano al servizio alcuni anni della loro vita. Se il Canada generava persone così, veramente aveva qualcosa di speciale e meritava di essere visitato.

Un terzo momento che mi collegò al Canada. Dopo essermi diplomato presentai numerose domande a varie imprese di costruzioni, ma non avendo ricevuto alcuna risposta, decisi di emigrare in Canada. In quel frangente però ricevetti la richiesta dell’Impresa Giuseppe Torno di Milano che poi mi assunse, che cercava un geometra, che fosse fluente nella lingua inglese, da mandare a Trieste dove era in corso la costruzione del Parco Serbatoi e della Stazione di Pompaggio per l’oleodotto Trieste – Ingholstad, la cui direzione dei lavori era stata affidata alla Bechtel International Corporation di San Francisco. Questo evento tagliò nuovamente la seconda opportunità di recarmi in Canada. Rimase solo il desiderio.

Una quarta occasione di contatto con il Canada venne dal fatto che una grande impresa Italiana, credo sia l’Impresit, vinse la gara per la costruzione di un lavoro gigantesco nella baia di James Bay. Si trattava di un lavoro interessantissimo. Provai ad esplorare la possibilità di un incarico in quel progetto ma non si materializzò nulla.

La quinta occasione di contatti con il Canada mi venne leggendo testi della letteratura Baha’i dove scoprii che l’Architetto William Sutherland Maxwell era il padre di Amatu’l-Baha Ruhiyyih Khanum la sposa di Shoghi Effendi il Custode della Fede Baha’i negli anni 1921 – 1957. L’architetto, Canadese, era molto conosciuto in Canada avendo progettato numerose opere importanti fra cui l’edificio del Parlamento di Montreal.

Dopo il trapasso della moglie May Maxwell avvenuto in Argentina quando l’aereo su cui volava precipitò, egli si trasferì in Terra Santa per stare vicino alla figlia.
Qui collaborò con Shoghi Effendi per completare la progettazione di quel meraviglioso Mausoleo – La Regina del Carmelo che si trova a Haifa al Centro Mondiale nel quale sono sepolte le spoglie del Bab il Profeta Martire.

Maxwell ritornò poi in Canada dove trapassò nel 1952 a Montreal dove é stato posto a giacere. Questa storia mi affascinò e mi fece venire ancora un volta il desiderio di andare a visitare quel meraviglioso paese.

La sesta occasione venne quando conobbi a Nuova Delhi nel 1986 l’Architetto Fariborza Sahba, il progettista di quell’incredibile opera di ingegneria ed architettura che prende il nome di Tempio del Fior di Loto. Vedi http://artistibahaiditalia.it nella voce “Contenitore d’Arte”.

La comunità Baha’i del Canada aveva generato artisti speciali fra cui il compositore musicista Jack Lenz che ebbi l’occasione di incontrare in Terra Santa durante un viaggio. Jack Lenz veniva da

Toronto. Jack Lenz ha anche collaborato anche con Mel Gibson componendo alcuni pezzi delle musiche per il film La Passione del Cristo. Jack lenz sta producendo un film sulla storia di Mona una delle dieci ragazze impiccate dal regime di Khomeini che verrà rilasciato nel 2010. Ecco un altro esempio di eccellenza Canadese che mi sollecitava di andare almeno a fare una scappata per un assaggio di quel paese e fu il settimo collegamento.

L’ottava occasione fu quella buona.

Io ero iscritto all’Associazione degli Studi Baha’i del Nord America che annualmente tiene un convegno in differenti località degli Stati Uniti o Canada.
Nel 1997 avevo letto che l’incontro annuale sarebbe stato tenuto nel Canada occidentale, nella città di Edmonton, vicino a Calgary. Il tema dell’incontro era “Governance” (Come governare). Il tema mi interessava parecchio visti i disastri dei sistemi di governo contemporanei basati sul principio che ogni partito fa l’interesse della propria parte di elettori. Questo è l’impianto delle democrazie occidentali, ma abbiamo visto dove si va a finire in questo modo. Forse è necessario un sistema democratico leggermente modificato, che tenga anche conto dei diritti e delle idee delle minoranze, dove il sistema di gestione sia di servizio alla cittadinanza e non di potere.

Prenotai i voli e mi recai in Canada passando da Toronto. La cittadina di Edmonton è splendida, multirazziale, ben organizzata. L’attraversa un fiume lungo sulle cui rive si può correre liberamente, essendoci molto verde e piste ben attrezzate. In inverno ci si può anche fare dello sci di fondo. Nella città convivono 35 differenti nazionalità. Ricordo il tassista che mi portò in albergo dall’aereoporto, il quale era ugandese. Questi gruppi etnici sono ben mescolati fra di loro ed hanno anche le radio nelle loro lingue così da non perdere il senso della loro identità.

Il convegno era tenuto in grandissimo centro convegni. Erano presenti circa 1200 persone provenienti dai luoghi più disparati del Canada, dagli Stati Uniti ed altre nazioni. Il convegno fu aperto dal Governatore dell’Alberta, la regione di cui fa parte la città di Edmonton. Ricordo che fu un bel discorso, neanche molto di parte. Dopo di lui prese la parola Robert Henderson, di colore, Presidente dell’Assemblea Spirituale Nazionale Baha’i degli Stati Uniti, che parlò per un’ora facendomi letteralmente venire i brividi data la potenza e fluidità della sua parola, dei concetti che espresse, talmente forti che fecero tremare anche il Governatore, il quale scappò a casa dicendo di dover riscrivere il discorso che avrebbe dovuto tenere la mattina successiva. Evidentemente i concetti espressi da Henderson lo avevano colpito.

Numerosi furono gli interventi del convegno durato cinque giorni, da parte di accademici baha’i e non. Due aspetti mi colpirono moltissimo: il primo fu che l’inizio e la fine di ogni sessione veniva celebrato con un momento artistico, mediante pezzi musicali suonati con vari strumenti, vale a dire arpa, chitarra, pianoforte, canti, recitazione di poesie. L’altro fu il fatto che a presiedere le varie sessioni vi erano persone di grande calibro. Ricordo che una sessione era diretta da una donna che aveva l’incarico di Presidente dell’Alta Corte e che non era baha’i. Le sessioni venivano aperte, oltre che con attività artistiche, anche con la lettura di passi dagli scritti Baha’i, di altre religioni e di mistica, prima di passare all’inizio dei lavori veri e propri. In un’altra occasione vi fu una signora che era Presidente del Parlamento Nazionale. Lei disse più o meno che se al loro Parlamento le sessioni fossero state aperte nella stessa maniera, assai spirituale, allora i risultati dei lavori del Parlamento sarebbero stati certamente migliori.

Nella città vi erano cinque enormi piramidi in vetro alte almeno 50 metri. Andai a visitarle. Dentro erano rappresentati gli ambienti di cinque condizioni della terra, dalla foresta tropicale al deserto. Oltre alla vegetazione, temperature ed umidità tipiche di ogni ambiente, vi era anche la fauna

corrispondente a quei luoghi. Per esempio, nella foresta tropicale, erano presenti pappagalli giganteschi tipici dell’Amazzonia. Mi colpì la frase posta in una targa all’entrata che ricordava l’inaugurazione “Dedicata alla Gloria di Dio”. Seppi poi che queste piramidi erano state donate alla Città di Edmonton da una famiglia Baha’i di Edmonton prima della loro morte. Dunque, la targa all’entrata si riferiva effettivamente a Baha’u’llah, il fondatore della Fede Baha’i, che in lingua italiana si traduce “Gloria di Dio”.

Colsi l’occasione per intraprendere un viaggio organizzato alle Montagne Rocciose. I laghi e le montagne erano assolutamente superbi e di colore verde smeraldo. Uno dei laghi portava il nome di mia figlia Louise. La cosa che mi impressionò durante il viaggio era la presenza di frequenti tunnel che attraversavano l’autostrada per permettere alla fauna di attraversarla senza esser investiti dalle auto. Il Canada è un paese bellissimo, enorme, con una popolazione di poco oltre i 30 milioni di abitanti.

La comunità baha’i è anche ben diffusa e molto impegnata a livello sociale, tanto che collabora con le amministrazioni locali e nazionali su temi quali: donna, educazione, cultura, economia, ambiente. Fu un momento significativo. Spero in futuro di poter rivisitare questo straordinario paese.

Ecco che finalmente, dopo molti anni dalla prima occasione quando volevo emigrarvi, potei assaggiare gli aromi di quella nazione e genti. ÈÂÂÂ chiaro che il mio é solo stato un piccolo contatto con quella natura e genti che mi ha confermato che il mio desiderio di andarvi non era senza fondamenta.