Paesi Visitati

Sono nato in Eritrea dove ho vissuto 18 anni prima di rientrare in Italia.
Già da giovane ho avuto l’opportunità di girare i paesi limitrofi. Sono andato ai confini del Sudan ed in Etiopia.

Dopo il mio rientro in Italia, dove ho terminato gli studi, ho potuto girarla in lungo ed in largo, effettuando anche dei viaggi in alcuni paesi Europei. Poi sono tornato in Africa per lavoro. Ho quindi potuto visitare i Paesi dove ho lavorato, e non come turista, approfittando per conoscere meglio le culture dei popoli che vi abitano. Naturalmente, come dicevo, ho avuto l’opportunità di visitare anche i paesi vicini. Ad esempio, dallo Zambia ho potuto visitare lo Zimbabwe, il Mozambico, il Malawi, lo Zaire. Ho toccato quasi tutti i continenti, l’Africa, il Nord America, il Sud America, l’Asia, l’Europa, il Medio Oriente. Pur avendo visitato oltre 50 Paesi, devo dire che, essendo il mondo composto da oltre 200 nazioni e territori, mi manca ancora molto da visitare. Non mi dispiacerebbe andare ai Poli, in Mongolia, in Siberia e nelle isole del Pacifico.

Nonostante ciò, ho potuto farmi un’idea dei differenti climi e condizioni ambientali, dal deserto alle foreste tropicali, dalla catena dell’Himalaya ai deserti Sauditi; ho potuto viaggiare nelle savane e nelle distese di neve della Svezia; ho potuto rendermi conto delle diverse condizioni morfologiche dei territori, esplorare e conoscere a fondo popoli e culture, dai Boshimani ai Pigmei, dai Masai ai Bri Bri, dagli Ovahimba agli Sherpa e scoprire anche le differenti religioni e i riflessi di queste nelle usanze e nei costumi di quelle genti.

Ho potuto avvertire di prima mano le grandi differenze fra un popolo e l’altro: da quelli che non hanno neanche una goccia d’acqua da bere a quelli che invece ne hanno in gran quantità, da popoli che hanno abbondanza di cibo a quelli che mangiano un pezzo di pane in due giorni. Ho potuto rendermi conto dei problemi di quei popoli che soffrono carestie, la cui cruda realtà contrasta fortemente con quella dei Paesi i cui granai sono pieni. Ho avuto la possibilità di scoprire che vi sono genti che, per farsi venir fame, devono prendere un aperitivo, e poi un digestivo per digerire, in contrasto a quelle che non hanno di che sfamarsi; vi sono intere popolazioni che sono totalmente letterati e colti e quelle invece dove regna l’ignoranza più completa; esistono Paesi in cui le donne vivono in piena libertà e autonomia, mentre in altri esse valgono meno dello sterco.

Io credo fermamente nel concetto di unità nella diversità e mi identifico nella frase di Baha’u’llah: “La terra è un solo paese e l’umanità i suoi cittadini”, cosa che purtroppo oggi molti considerano un’utopia. L’umanità ha veramente bisogno di mettere in pratica questi insegnamenti se vuol trovare la propria unità ed identità. I nazionalismi devono sparire e occorre ridistribuire le ricchezze eliminando gli estremi di ricchezza e povertà.

Molti mi domandano qual è il paese più bello che ho visitato. Io rispondo loro che tutti i Paesi sono belli ma che quello che più di tutti mi ha affascinato è la Namibia, dove oggi vive mio nipote Nabil Robiati.

La serie che vi propongo in ordine alfabetico (a sinistra) comincia con l’Angola e prosegue con l’Arabia Saudita per terminare con lo Zimbabwe.

Di ogni paese vi è una breve scheda con la sua storia e le notizie piu’ salienti seguita da foto, immagini, cartoline, filmati o power point in pdf.

Omaggio ai visitatori del sito: “Il canale di Panama”